mercoledì 29 aprile 2015

PASTA CON LE PATATE RISOTTATA

Era da un pò che vedevo ricette di pasta ridotta a,  ma non ispiravano per niente, per cui passavo oltre. Poi un giorno vedo una ricetta di pasta risottata da fare con la pentola a pressione. Ecco questa non potevo assolutamente perdermela.  La ricetta era diversa. Io l'ho adattata agli ingredienti che avevo in casa e vi giuro che è un modo di cucinare la pasta fantastico.
Ingredienti
Mezza cipolla
3 patate
300 gr di pasta ( io ho usato quella integrale) meglio se di formato piccolo, tipo i ditali.
Olio
500 gr di brodo.

Per questa ricetta serve la pentola a pressione.
Nella pentola a pressione far rosolare la cipolla nell'olio. Quando è pronta aggiungere le patate e un pizzico di sale e lasciare due minuti insieme alle cipolle. Aggiungere la pasta, il brodo, sale se serve e chiudere il coperchio. Aspettare 7 minuti dal fischio. Aprire e restare stupiti del risultato.

lunedì 27 aprile 2015

IO ODIO LE GITE


Io odio le gite. Gite di bimbi alle elementari. Non so se alle medie la situazione migliori.
Non mi fraintendete. Mi fa piacere che i bimbi vadano in gita, ma per un genitore affrontare il prima e il durante è una fatica che  per smaltirla ci vuole qualche giorno.
Perchè si inizia la sera prima. Quando tolte tutte le distrazioni della giornata e ormai a letto, il pensiero del bimbo finalmente si concentra su questo pensiero unico: domani c'è la gita!! Ed ecco che te lo vedi  precipitare in sala, quando lo pensavi ormai a dormire, in lacrime, anzi proprio disperato perchè non sa se bisogna portare la cartella!!  "Sul diario non c'è scritto!!!! Buuuuuhhhhh!!!! Io non lo soooooo!!!!Buuuuuuuh!" Tocca esser pazienti, almeno i primo 10 secondi. Spieghi che no, in gita non si porta la cartella, ma solo lo zainetto con i panini e il resto.  "Ma io non lo soooooo!!!! Chiedi alle altre mamme!!!!" ( facendo riferimento al gruppo di wa con le mamme della classe ). I dieci secondi sono belli e che passati. Interviene il papà, che lo riporta a letto, spiegando anche lui con calma, per i primi dieci secondi, che da quando mondo è mondo e si va in gita non si porta la cartella. Non basta. Troppa la disperazione e l'agitazione. Naturalmente a questo punto non dorme più nessuno dei fratelli e sono in giro tutti, a bere, fare pipì ecc. Tocca ricominciare da capo nelle operazioni della nanna. E vabbè. Ci vuole un pò ma alla fine la crisi è sedata e tutti sono di nuovo a letto.
Alle sei sono naturalmente tutti svegli. Ed è il caos.
Mi ero tenuta mezz'ora al mattino, svegliandomi prima apposta, per preparare zainetto e tutto quanto servisse alla gita ma con tre bambini in giro per casa allo stato brado, che quando si svegliano troppo presto è così,  preparare qualcosa, qualunque cosa è un'impresa. Naturalmente il pargolo gitaiolo è il più agitato e passa da un problema terribile ad un'altro. "Mamma piove! Metto gli stivali???!!"-  "Francy non hai gli stivali!! Che ci fai dentro l'armadio!?!?!" - " Sto cercando l'impermeabile!!"- "Francy l'impermeabile è già nello zaino" - "Allora mi metto questi!!" - "Francy non ti vanno quegli stivali sono tre numeri in meno dei tuoi" - " Mi bagnerò tutto!! Buuuuuu! Non voglio avere i piedi bagnati! Buuuuuuhhh" - "Fra, ti metto tre paia di calze nello zainetto, d'accordo?. Cambi le calze!" E questa la svanghiamo.
Non passa molto che di nuovo mi sento chiamare in lacrime. "Francy, che c'è? Ti sto preparando i panini" - "Mi cola il naso!!!! E' pieno!!! Non riesco a liberarlo!!! Senti!??!" E inizia a produrre una serie di rumori terribili con il naso, ma forse anche con le orecchie, non so. Sono rumori strani parecchio. "Fra!!! Soffia 'sto naso!!!!!" - "NON RIESCO!!!!!! E troppo pieno!!! Buuuuuuuhhh!" Di nuovo in lacrime. "Dammi le goccine!!!!" Riferendosi all'antistaminico. "Francy, piove a dirotto. Non avrai problemi di allergia oggi!" - "Eppperchè????? Senti?!?!?" E di nuovo con i rumori  dal naso! "Perchè piove!! Non ci sono pollini! Ti metto i fazzoletti nello zaino, va bene? Te ne metto tanti". Nel frattempo la sorellina "grande" è in giro per casa a lamentarsi  di avere freddo, non sentirsi bene, che le gira la testa e che quelli di seconda sono sempre in gita. "Ma a scuola non ci vanno mai, quelli???!?!?" Lei fa terza e in gita ci è andata un mesetto fa. Inutile ricordarglielo. Sta malissimo. La piccolina invece, nel casino si muove bene, è ancora in pigiama, non ha fatto colazione, gira per casa sdraiata sullo skateboard e non ha nessuna intenzione di prepararsi.
La mia parte zen inizia a sgretolarsi sotto le martellate della mia parte non zen che deve pur sfogarsi in qualche modo. Quando la mia parte zen è un cumulo di macerie, la mia parte non zen prende il sopravvento. Parte l'urlataccia, che ricomprende il naso di Francy, il pigiama della piccola, il mal di testa della grande, lo zainetto della gita, le calze, l'impermeabile, e tutto il resto. Piuttosto miracolosamente, dopo una mezz'ora riusciamo ad uscire di casa e a raggiungere la scuola. Naturalmente Francy è già fradicio prima ancora di entrare in classe. Non oso pensare a come tornerà a casa. Ora starò in ansia queste setto/otto ore, immaginandomelo al freddo, tutto bagnato, sotto l'acqua, un pò sperso, che produce rumori assurdi con il naso chiuso  perchè non trova nessuno degli otto pacchetti di fazzoletti che gli ho infilato nello zaino. Questo finchè non lo rivedrò stasera, bagnato, stravolto e felice.

venerdì 24 aprile 2015

CROCCHETTE DI LENTICCHIE E AMARANTO

Parliamo un attimo del'amaranto.
L'amaranto è una pianta originaria dell’America centrale, dove era coltivata già dalle civiltà precolombiane ed era conosciuto per le alte qualità nutrizionali ed energetiche, oltre ad essere utilizzato in molti riti religiosi.
La sua diffusione nel centroamerica subì un arresto pressoché definitivo con l’arrivo dei conquistadores gli inizi del sedicesimo secolo, non solo per lo sterminio della popolazione ma anche perché venne formalmente bandito, in un'ottica tattica di conquista: l'obiettivo era infatti sia quello di imporre la sostituzione delle coltivazioni autoctone con le sementi europee, di maggior interesse dei colonizzatori, sia quello di disgregare le comunità colpendo la cultura religiosa originale ed aprendo la via alla conversione cattolica..La riscoperta del seme avvenne al grande pubblico nel 1975 grazie alla pubblicazione di un libro di botanica a cura della National Academy of sciences   statunitense in cui venivano descritte le caratteristiche nutritive di diverse piante da tempo dimenticate tra cui, appunto, l'amaranto.
Non facendo parte delle Graminacee  non è un cereale. Ricco di proteine fino al 16%, con elevato valore biologico l'amaranto, rispetto ai cereali, contiene il doppio di lisina, aminoacido essenziale di cui sono carenti quasi tutti i cereali. Ha un elevato contenuto di calcio, fosforo magnesio e ferro. Grazie inoltre all'elevato contenuto di fibre, ha un effetto positivo sulla digestione e sul ricambio. Essendo privo di glutine  è indicato per l'alimentazione di chi sia intollerante o ha problemi intestinali, ma anche ai bambini nel periodo dello svezzamento ( fonte: wikipedia).
Io l'ho usato per preparare queste crocchette che sono piaciute. Semplicemente cotto devo dire che non mi ha particolarmente colpito come gusto. Direi che sa di poco, ma come complemento ad altri piatti è risultato piacevole. 
INGREDIENTI: 
200 gr di lenticchie
200 ger di amaranto
mezza cipolla
olio
pan grattato
spezie

Io uso le lenticchie mignon che non hanno bisogno di ammollo e in dieci minuti di pentola a pressione sono belle e pronte.
Ho cotto separatamente l'amaranto, semplicemente lessandolo in acqua. Le proporzioni sono di una parte di amaranto e due di acqua. Più o meno. Devo ancora farci la mano.
Nel frattempo in una padella ho fatto soffriggere la cipolla con l'olio.
Ho messo in padella le lenticchie e l'amaranto, una volta cotti, cercando di togliere tutta l'acqua di bollitura e ho lasciato cuocere qualche minuto che intanto si asciugava anche l'acqua comunque presente.
Ho trasferito in una terrina il tutto, ho aggiunto pangrattato quanto ne serviva per dare la consistenza giusta e come spezie ho usato paprika dolce e curcuma, ma potete usare quello che preferite. Il timo va bene o se vi piace la menta fresca. Insomma fate un pò come preferite.
Gli ho dato la forma di crocchetta, ho ripassato nel pangrattato e ho messo in forno 10 minuti con un pò di olio.
Servito con una insalatina di spinaci crudi e carote.

mercoledì 22 aprile 2015

CROSTATA DI FRAGOLE CON PASTA FROLLA ALL'OLIO

Quando scrivo senza burro intendo senza latticini. Lo specifico perchè ogni volta che tovo in giro ricetta di torta senza burro, scopro che hanno usato il latte, la panna e lo yogurt, magari tutte e tre le cose messe insieme in ansia da grassi.
Non è che questa pasta frolla sia una ricetta dietetica che ci sta dentro l'olio, è solo senza latticini. In effetti avevo un pò timore. La pasta frolla è sinonimo di burro. Un esperimeto l'avevo già fatto ed è qui sul blog. Adesso ci ho riprovato ufficialmente e devo dire che davvero il risultato mi ha stupito. Croccante e friabile, niente da invidiare alla classica crostata. Non è la stessa cosa, intendiamoci, ma è una ricetta molto valida e sicuramente un'alternativa da prendere in considerazione.
Questa crostata poi è venuta particolarmente goduriosa perchè ho fatto una piccola variante sule tema che adesso scoprirete.
ingredienti per la frolla.
250 gr di farina 00
55 gr di olio
110 gr di zucchero
2 uova
per il ripieno
500 gr di fragole
100 gr di cioccolato fondente
gelatina se la volete

La frolla si prepara nel modo classico. Amalgamando insieme gli ingredienti, stando attenti a non lavorare troppo l'impasto che deve rimanere il più friabile possibile. 
Non essendoci burro non ha bisogno di riposo, per cui l'ho stesa subito nella tortiera. e l'ho cotta una mezzoretta in forno a 170 gradi.
Appena fuori l'ho lasciata raffreddare.
Intanto ho sciolto il cioccolato con un goccio d'acqua e l'ho steso sulla frolla tiepida.
Ho tagliato le fragole e le ho sistemate come vedete. Potete usare anche altra frutta come più vi garba. Con il fondo di cioccolato, pere e arance ad es. starebbero benissimo.
Io ho poi usato della gelatina alimentare più per bellezza che altro. Si può anche usare un pochino di marmellata di albicocche diluita con del'i acqua o anche niente, se siete sicuri di mangiarla tutta subito. Diversamente la frutta  tenderà a diventare un po scura e la crostata perderà il suo fascino, ma di certo non perderà il suo ottimo sapore.

martedì 21 aprile 2015

MEDAGLIONI DI MIGLIO E TONNO

Il miglio è meraviglioso. Non è stato facile decidere di mangiarlo, visto che era il mangime che davamo ai canarini, ma una volta superato questo scolgio, è una continua scoperta. E' versatilissimo e sano e siccome sono un pò maniaca vi sò anche qualche notiziola su questo cereale. Ah non sapevate che è un cereale? Bè, ora lo sapete.  
Il miglio è un cereale molto antico originario dell’Asia Centro Orientale, coltivato anche dagli antichi egizi.
Viene utilizzato dopo la decorticazione.
Per composizione è simile al frumento, ma è privo di glutine.
Il suo chicco è ricco di amido, ma anche di minerali importanti come il ferro, il magnesio, il fosforo ed il silicio.Contiene inoltre vitamine del gruppo A e B.
Quindi, direi, che sarà anche il mangine dei canarini, ma può diventare un ingrediente essenziale delle vostre tavole. 
Lo sto usando  spesso per preparare una specie di spuntì al tonno. Il tonno nel panino è buono ma bisogna aggiungerci anche qualcos'altro, sennò rimane troppo asciutto. Bene pomodori e insalata, ma ai bimbi non sempre piace e per ora di pomodori il mio fornitore non me ne porta. Allora ho inventato questa crema ottenuta con del miglio cotto, tonno, olive e pomodorini secchi frullati insieme. Come detto viene tipo spuntì. Ai bimbi piace e il panino è super buono.
Oggi parliamo di crocchette però. Anzi di medaglioni che fa più fine :-)
ingredienti:
200 gr di miglio già cotto, semplicemente in acqua salata.
3/4 pomodorini secchi
olive qb
capperi qb
2/3 filetti di acciughe
2 scatolette grandi di tonno sott'olio.
pangrattato
sale
olio

Prendete una parte del miglio e frullatela bene con i pomodorini, acciughe capperi e olive.
Unite il composto al resto del miglio e al tonno e amalgamate bene. Aggiungete tanto pangrattato quanto ne serve per dare la giusta consistenza per creare i medaglioni.
Passateli nel pangrattato e cuoceteli in forno per una decina di minuti a 180 gradi.
Io li ho serviti con la maionese, naturalmente home-made. L'ultima volta l'ho preparata con l'olio di soia ed è venuta buonissima.

lunedì 20 aprile 2015

Fate stare all'aperto i bambini

 
E' da un pò che volevo scrivere qualcosa al proposito. Questo articolo di cui riporto il link in fondo è stata l'occasione utile. 
I bimbi sono più connessi di noi con la natura e sembrano averne un bisogno grande, fin da piccolissimi.
Chi è genitore non può non aver notato come all'aperto spesso tutte le tensioni, i capricci, e le problematiche varie con cui ci si scontra in casa, appena fuori sembrino disciogliersi come neve al sole. Ebbene questo effetto è decuplicato quando i bambini sono veramente immersi nella natura. In un bosco o in aperta campagna vi sembrerà impossibile vedere come i piccoli si sentano perfettamente a loro agio e stiano bene. Fatelo. Portateli fuori città, fateli camminare in montagna, in campagna, nei parchi naturali. Armatevi di scarpe da ginnastica e zainetto e esplorate insieme a loro i boschi vicino a voi. Se potete, portateli spesso a fare passeggiate in montagna. Dalle nostre parte ci sono i parchi del Ticino e del Sesia che si prestano, c'è la val Sesia che si offre per passeggiate tranquille e la valle D'Aosta, abbastanza vicina. Comprate qualche guida, non fermatevi dove ci sono i tavoli del pic pic, ma cercate percorsi segnalati che vi facciano davvero riscoprire la natura. I vostri bambini passeranno momenti bellissimi, voi ne guadagnerete in salute e in tranquillità. Questa della foto è una delle passeggiate che abbiamo fatto di recente. Eravamo al parco naturale delle Lame del Sesia. Percorso botanico. Sul percorso eravamo solo noi. Eppure al parcheggio e al tavolo dei pic nic  era strapieno di persone. I nostri bimbi hanno letto e imparato i nomi degli alberi sui cartellini del percorso botanico, hanno giocato con l'acqua, hanno osservato insetti, corso, respirato,  riso. Si sono bagnati e sporcati in modo impressionante, ma erano felici. Sono stati bene. Abbiamo mangiato panini, camminato, parlato, vissuto un giorno immersi nei boschi. Prima di uscire di casa è stato un delirio di sgridate, litigate e bisticci. Poi erano così. Sereni, felici, pronti a godersi la loro giornata aperta, senza mura, senza rumori, senza strade, auto o sgridate. e così è stato.
Bambini depressi? Potrebbe essere un deficit di natura

TORTILLAS E......

Tutto è nato perchè mi ero  messa in testa di fare le  tortillas con il guacamole. Piccolo irrilevante problema. Non avevo avocado in casa. Ma potevo cambiare idea? No. Intanto ho preparato le tortillas, che altro non sono che le piadine fatte con olio invece che con lo strutto e fin lì non ci sono stati problemi. Poi ho deciso che avrei fatto il guacamole con altro ingrediente, ossia con i ravanelli. Li ho leggermenti lessati e poi li ho frullati con una fettina di cipolla, ho aggiunto limone un pò di aceto e sale. E' stato chiaro fin da subito che sarebbe piaciuto solo a me, così ho apprestato tutto il resto che vedete. Maionese, salsa densa di miglio ( ho cotto del miglio in acqua salata e poi l'ho frullato insieme  a acciughe, capperi olive e pomodorini secchi), patate, carote mais, cime di rapa  saltate in padella e non mi ricordo che altro.
I bambini si sono divertiti parecchio, io ho capito che la prossima volta il guacamole cercherò di farlo con l'avocado. Anche se devo dire il guacamole di ravanelli a me è piaciuto.
ingredienti per le tortillas, circa 10
500 gr di farina 0
60 gr di olio
240 gr di acqua
sale

Mettere la farina in un recipiente unire l'olio e l'acqua poco alla volta, in modo da capire quando l'impasto è abbastanza consistente da non richiedere altra. Unire anche  il sale e amalgare  tutto. Trasferire il composto su un piano infarinato e impastare bene. Prelevare  piccole porzioni, dellòa dimensione più o meno di un mandarino, e stenderle con il  mattarello in modo da creare creare delle piadine o tortillas, piuttosto sottili.
Cuocerle su un piano rovente che può benissimo essere una padella spessa antiaderente. Quando avete steso le tortillas separatele una dall'altra con la carta forno. se le poggerete già stese una sopra l'altra rischiate che si attacchino.

mercoledì 15 aprile 2015

A PROPOSITO DI PANE

Ve l'ho già detto che la mia vita si sta complicando vero? Si, mi pare di si. Quello che ancora non vi ho detto è che sono ormai diversi anni che non compro più pane in panetteria. Cioè tutto il pane ( a dire il vero quasi tutto) che mangiamo è home-made.  Sabato e domenica sono i due giorni destinati alla panificazione. Non è che sia complicato, ma ci vuole tempo. Perchè il pane sia buono bisogna impastare bene, far lievitare il giusto, fare le giuste manovre durante la lievitazione.... insomma niente di che, ma bisogna esserci. A volte però anche questo risulta impossibile e il pane diventa complicato da fare. Ma. C'è un ma. Ho scoperto un metodo pazzesco per fare il pane che richiede zero impegno e zero fatica; solo bisogna calcolare un filino i tempi.
Si tratta del pane senza impasto. Una cosa meravigliosa che come vedete dalla foto non ha niente da invidiare a pani ben più complicati e che richiedono molte attenzioni.

ingredienti
500 gr di farina W370 oppure metà manitoba e metà farina 0.
400 gr di acqua
2 cucchiai di olio
1 cucchiaio di zucchero
2 cucchiaini rasi di sale
3 gr, di lievito di birra, cioè poco più di una lenticchia.

procedimento.
Sciogliere il lievito nell'acqua insieme zucchero. 
In una terrina dove possa lievitare, mescolare l'acqua alla farina, al sale e l'olio.
Impastare poco con le mani, giusto per amalgamare gli ingredienti e dimenticarsi l'impasto per 20 ore a temperatura ambiente. Coprire con pellicola trasparente.
Passate le 20 ore lo prendete e su un piano infarinato per bene lo stendete a rettangolo. Fate un giro di pieghe a tre. Sotto vi dò il link per vedere come fare e lo lasciate di nuovo a lievitare per altre 2/3 ore. 
Il pane sarà da cuocere in una pentola con il coperchio sopra. La pentola dovrà essere calda, quindi, finita la seconda lievitazione scaldate il forno a circa 220 gradi con la pentola dentro ( occhio che non abbia manici o altre parti in plastica o gomma), prendete il pane mettetelo nella pentola. Coprite con un coperchio e lasciate cuocere per almeno 30 minuti. Passato questo tempo, date un'occhiata. Se è già colorato in superficie, togliete il coperchio e lasciate cuocere altri 20 minuti senza coperchio a 200 gradi. Il forno a questo punto potete tenerlo anche leggermente aperto usando  il manico di un cucchiaio di legno. Passato ancora questo tempo di cottura guardate com'è. Se il colore è bello potete tirarlo fuori dalla pentola e dargli gli ultimi cinque / dieci minuti di cottura  in forno a 180 gradi.
La cottura purtroppo è piuttosto soggettiva e dipende dal tipo di forno che avete. Dovrete fare qualche prova magari prima che venga cotto proprio come preferite, tenendo come base i tempi e la temperatura che vi ho dato.
Per avitare pasticci, io, dopo aver fatto le pieghe a tre, metto l'impasto sopra un foglio di carta forno e lo rimetto nella terrina dov'era a lievitare, coprendolo di nuovo con la pellicola. Questo mi aiuterà quando dovrò prenderlo per metterlo nella pentola, perchè prenderò direttamente la carta forno e infilerò il pane nella pentola con la carta forno sotto, senza fargli perdere più di tanto  la lievitazione. Il risultato vi stupirà.

lunedì 13 aprile 2015

QUANDO LO SPORT PUÒ FARE SOLO BENE

Il Pallone di viale Bonarroti. L'allenamento del venerdì sera della Azzurra Hockey Novara. Ci sono bimbi del mini hockey, dell'under 10 e qualche ragazzino/a più grande. In mezzo a loro, quel signore anziano che ha raggruppato i giovani atleti è Renzo Zaffinetti. A chi non è di Novara e non ne sa nulla di hockey, questo nome non dirà nulla. Per chi è di Novara e se ne intende di gelato, sa che questo nome è stato sinonimo di ottimo gelato artigianale per molti anni; per chi infine è di Novara e se ne intende di hockey, sa che Renzo Zaffinetti è stato uno dei più grandi campioni che l'hockey Novara abbia mai avuto. anni 60/70, il grande Novara e la grande Italia dell'hockey a rotelle. Con lui, l'Italia è arrivata seconda ai campionati mondiali di Barcellona del 66 e terza ai campionati di San Paolo del 66. Un bomber che ha fatto centinaia di goal in campionato. Un grande.
Adesso ha 75 anni e passa i suoi pomeriggi ad insegnare a questi ragazzini l'hockey.
Non ce n'è. A me che un anziano campione insegni ai bambini è una cosa che piace tantissimo. Sarò un pò una nostalgica o sentimentale, ma quando lo sport è anche questo non può che essere una cosa bella. Perchè i bambini e i ragazzini che lo seguono impareranno che non ci sono solo loro, non c'è solo l'adesso. C'è stato chi prima di loro ha giocato, ha vinto e stravinto, c'è una storia, ci sono delle storie, e che queste storie sono interessanti da ascoltare e imparare. Impareranno che gli anziani sono miniere stracolme di tesori da scoprire, sfruttare, amare e ammirare. Impareranno che lo sport è qualcosa che va oltre a loro, che saprà dargli valori importanti che li accompagneranno per tutta la vita. Impareranno che la passione, quella vera non muore mai. Ogni volta che porto Francy all'allenamento gli ricordo di seguire gli insegnamenti del suo allenatore e di ascoltare bene quello che gli dice Renzo. " E' stato un grande campione, sai?" " Si mamma. Ha fatto più di 800 goal!" Il piccolo Francy, come tutti gli altri piccoli hockeisti, non vedono in Renzo un anziano maestro, ma un campione. C'è bisogno di altro? Il rispetto per il prossimo, per il proprio passato, lo si impara anche così. E anche la passione e l'amore per lo sport.

PASTA AL PESTO VEGAN

La pasta al pesto era un problema. A casa nostra è un culto.  Irrinunciabile. Il nuovo percorso di una cucina il più possibile senza latticini, rendeva la pasta al pesto un vero scoglio da superare. Mi serviva un modo di farla che sapesse di pesto, che fosse cremoso e soprattutto che piacesse. Ho usato le patate e buona la prima!
Cioè è venuta al gusto di pesto, bella cremosa e soprattutto i bimbi erano molto soddisfatti.
Ingredienti
4 patate
Olio evo
1 spicchio di aglio
Basilico qb
Mezzo chilo di pasta.

Mentre cuoceva la pasta,  ho sbucciato le patate,  le ho fatte a tocchetti e le ho cotte con mezzo bicchiere di acqua nel microonde. In mancanza occorrerà cuocerle al vapore o bollite.
Pronte le patate, di solito bastano 5/6 minuti alla max. potenza,  le ho frullate con il minipinner,  insieme a circa cinque cucchiai di olio evo, uno spicchio di aglio e il basilico.  Ho lasciato insieme l'acqua di cottura delle patate.  Se dovesse venire troppo denso basterà aggiungere l'acqua di cottura della pasta e un goccio di olio se necessario. Alla fine il risultato sarà molto cremoso e saporito il giusto. Ho aggiustato di sale e ci ho condito la pasta ormai pronta

sabato 11 aprile 2015

INSALATA DI ORZO E LENTICCHIE

Questa ricetta l'ho vista su internet e mi è sembrata subito piuttosto intrigante.  Ve la propongo come l'ho rifatta io. È un piatto ricco di proteine, ferro e altri importanti nutrienti  ma povero di grassi. Direi quindi molto consigliabile. In più è anche davvero buono.
Ingredienti
200 gr di lenticchie
200 gr di orzo
Mezza cipolla
2 carote
100 gr di asparagi
Olio, sale curcuma e paprika.

Ho iniziato cuocendo orzo e lenticchie insieme nella pentola a pressione, solo con acqua e sale. A parte ho sminuzzato cipolla, carote e asparagi e li ho cotti in padella con un filo di olio e sale. Quando è stato tutto pronto ho unito orzo, lenticchie e verdurine e le ho condite solo con olio di oliva, paprika e curcuma. Devo dire che l'accostamento di queste due spezie un pò mi preoccupava ed invece, è notevole. Un pò insolito ma piacevolissimo. 

venerdì 10 aprile 2015

INSALATA DI RISO INTEGRALE, FARRO & CO

La mia vita ultimamente si sta un pò complicando. Il che può significare rientrare a casa la sera, magari dopo le 19,00 e dover sfamare una famiglia con il frigo desolantemente vuoto. Proprio così. Ieri sera siamo tornati a casa, ho aperto il frigo e non c'era niente. Un pò me lo aspettavo in effetti. Non avendo fatto la spesa nell'ultima settimana non potevo pensare che verdura fresca e cibo cucinato si autogenerassero nel frigo, ma ci ho provato. Ho aperto il frigo e... niente. Non c'era proprio niente che potessi proporre per cena. C'era solo una confezione di carote. Pochino, non essendo noi una famiglia di conigli. Non so se siete d'accordo con me, ma il frigo vuoto è una visione tristissima.  Così ho optato per la dispensa, sperando che almeno lei non mi deludesse. E lì qualcosa ho trovato. 




ingredienti
150 gr di riso integrale
150 gr di farro
3 carote
olive, pomodorini secchi, mais e quello che vi pare nella quantità che preferite.
timo fresco
aglio
sale

Riso e farro li ho cotti insieme in pentola a pressione in acqua salata. 20 minuti.
Le carotine le ho saltate in padella con del timo fresco e dell'aglio. Non ho aggiunto sale perchè erano troppo dolci e buone per salarle e perchè i pomodorini secchi sono molto saporiti di loro e vanno a compensare il sale non messo da altre parti.
Pronto il riso e farro ho messo tutto insieme in una terrina. Hanno mangiato tutti con gusto ed era tutto pronto in meno di mezz'ora. A volte va bene anche il frigo vuoto.

giovedì 9 aprile 2015

GNOCCHI DI FARINA e ZUCCA

Come detto avevo voglia di gnocchi. Giorni fa mi era caduto l'occhio su una ricetta di gnocchi di farina ed ero piuttosto scettica al proposito. Ma ieri avevo troppa voglia di gnocchi e ho deciso che lo scetticismo non mi avrebbe fermato. E ho fatto bene a non farmi fermare, perchè in effetti, ne è valsa la pena. E' un buon modo per preparare gli gnocchi se non si ha troppo tempo e il risultato devo dire mi ha sinceramente stupito. Non rimangono pesanti e farinosi, come temevo, tutt'altro. A fine cottura erano morbidini e ben cotti. Rispetto alla ricetta originale, ho modificato il tipo di farina e ho aggiunto la zucca.
ingredienti
500 gr di acqua
320 gr di farina 0
50 gr di semola di grano duro ( oppure fate 370 gr di farina 0)
250 gr di zucca
sale

Ho iniziato cuocendo la zucca al vapore. Appena è pronta strizzatela bene, non deve rimanere assolutamente acquosa e tenetela lì.
In una pentola capiente mettete a bollire mezzo litro di acqua. Appena bolle versate la farina e la purea di zucca e lasciate cuocere girando vigorosamente qualche minuto, cercando di rendere il più omogeneo possibile l'impasto. Non deve attaccarsi, nè brucciacchiarsi nè altro. Deve staccarsi dalle pareti della pentola. Non ci vorrà molto.
Fatto questo, togliete dal fuoco e rovesciate l'impasto su un tagliere e lasciate raffreddare. Appena potete preparate gli gnocchetti aiutandovi con della farina. Io li ho fatti cuocere in acqua salata e poi conditi con un sughetto aromatizzato origano fresco. 


mercoledì 8 aprile 2015

COME TI SISTEMO LA FRITTATA

Ieri sera avevo voglia di gnocchi. Ecco. Ma non avevo tempo, avevo un sacco di uova super fresche da usare e soprattutto dovevo far fuori delle coste che ormai da troppi giorni mi guardavano tristi dallo sportello del frigo. Io detesto le coste e non avevo nessuna voglia di frittata. Insomma una tragedia. Sapevo che alla fine avrei fatto proprio una frittata con le coste ed ero veramente triste.  
Allora ho cercato di farmi venire in mente qualcosa per rendere la frittata meno frittata e mi è venuta in mente una cosa. Non avevo mai provato a fare una frittata con del pangrattato. Ecco che il mio neurone cuoco inizia a vorticare. 
Alla fine mi è venuta una specie di frittata, ma decisamente più gustosa e tutto sommato le coste ci potevano anche stare. 
In più è piaciuta a tutti.



Ingredienti
8 uova
250 gr di coste
4/5 cucchiai di pangrattato
sale
olio
timo e uno spicchio di aglio

Le coste le ho cotte 5 minuti al vapore in pentola a pressione e poi le ho ripassate in padella 2/3 minuti con olio e uno spicchio di aglio e del timo secco. A parte ho sbattuto 8 uova e ho aggiunto 4/5 cucchiai di pangrattato e 2 cucchiai di olio allo sbattuto di uova.
Pronte le coste, ho versato nella padella il composto di uova e pangrattato e ho lasciato cuocere, da un lato e dall'altro, lasciando però l'impasto un pò morbidino. A me la frittata troppo cotta proprio non piace.
L'ho servita insieme a della pasta che avevo già preparato e che avevo condito con ceci, mais, olive nere e pomodorini secchi. ( in questo caso avevo messo in padella un goccio di olio, i ceci, il mais, le olive e i pomodorini e avevo lasciato insaporire il tutto mentre la pasta cuoceva. Poi ho mescolato la pasta agli altri ingredienti).

martedì 7 aprile 2015

UN PO' DI SANO TERRORISMO ALIMENTARE

Oggi ho deciso di fare un pò di informazione alimentare, o meglio un pò di terrorismo alimentare. Vi riporto il link a solo due tra i tanti articoli che ho letto ultimamente.  In realtà se cercate un pò in giro per la rete, di articoli ne troverete moltissimi. E' che io da buona Italiana ho sempre pensato che in Italia si mangiasse bene, che carne, latte e latticini fossero di buona qualità perchè le leggi sono molto restrittive. E in effetti è così. Le leggi sono molto restrittive, ma di controlli ne fanno pochissimi e ogni volta che fanno un pò di controlli escono fuori le magagne. Scoprono carne importata dall'est, medicinali utilizzati vietati, ecc. Poi scopri che la mozzarella che danno in ospedale è tedesca, che moltissimi latticini li fanno con latte importato perchè in Italia in molte zone è troppo contaminato. Pensi alla criminalità organizzata e a tante altre cose che hai letto e ti passa la voglia di mangiare tutto ciò che abbia a che fare con il mercato della carne e dei latticini. Poi leggi ancora e scopri anche come fanno a far fare ad una mucca latte tutto l'anno e quella è la goccia che fa traboccare il vaso. Bè, in questo caso niente farmaci. In questo caso sono motivi "etici" che ti fanno passare la voglia. Ma ve lo racconterò un'altra volta se nel frattempo non siete andati a leggere da soli cosa succede nei grandi allevamenti.


http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0CCEQFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.ilfattoquotidiano.it%2F2014%2F10%2F31%2Ffarmaci-bovini-per-aumentare-produzione-latte-sequestri-denunce%2F1182943%2F&ei=irUjVbbFDYOKaNLygMAB&usg=AFQjCNGNz5Cr6sPDrxMLZut9S-IvIejgrA&sig2=fK1MfgWUmI4Rfe73X04pUQ

http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0CCEQFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.ilpastonudo.it%2Fmatteogiannattasio%2Fvisti-da-vicino%2Fcarne-latte-uova-e-pesticidi%2F&ei=_bQjVZbtJYPuauKmgOgG&usg=AFQjCNEeHdAB9SLstClHKWZoiN-GJ_aIdA&sig2=0BoWYzA7wk7NWgvPkejn8g

venerdì 3 aprile 2015

TORTA CON LE FIBRE DELLA FRUTTA

Questa torta non è una ricetta originale. L'ho presa dal sito "green me", su ottimo consiglio di una cara amica. La necessità era quella di utilizzare le fibre della frutta che rimangono della centrifuga. È una torta che non cresce molto ma rimane sofficissima anche a distanza di alcuni giorni. Alla ricetta originale ho aggiunto le gocce di cioccolato che non guastano mai.
Ingredienti:
200 gr di farina
200 gr di fibre
160 gr di zucchero
100 gr di olio di semi
2 uova
1 bustina di lievito
Gocce di cioccolato qb
La mia tecnica è sempre quella. Mettere tutti gli ingredienti in una ciotola e poi miscelare energicamente.  Se non è mattina presto, come capita a me, usate un frullino. Più a lungo lavorate l'impasto, comunque,  meglio è. Se dovesse venire troppo denso potrete usare 70/80 gr di acqua o meglio di succo di frutta per ammorbidire l'impasto.  In forno per 45/50 min a 170 gradi.
Unica annotazione. Se volete un buon dolce le fibre dovranno essere di frutta. Se fate una centrifuga di cetrioli e peperoni. ....ecco non utilizzerei per fare un folce. Nel mio caso erano i resti di una centrifuga di mele, arance e carote.

giovedì 2 aprile 2015

SEI UN BAMBINO SE......


    Sei un bambino se....
    al mattino
  • servono i cannoni e la fanfara dei bersaglieri per svegliarti;
  • non trovi mai, MAI i vestiti preparati la sera prima ( messi sempre allo stesso posto), e chiedi insistentemente: ” dove sono i miei vestiti???”
  • la luce ti dà moltissimo fastidio e ti agiti in giro per casa urlando che ti bruciano gli occhi.
  • resti sul divano in mutande e cannottiera per un buon quarto d'ora e ogni volta che arriva l'urlo “VESTITIIIII!” affermi, senza scomporti che: uffa! si, ti stai vestendo.
  • decidi di raccontare il tuo sogno ed è un racconto lunghissimo che può durare svariate decine di minuti;
  • vuoi una colazione diversa ogni mattina e sembra che scegli dal menù del grand hotel;
  • per bere una tazza di latte serve una quantità di cacao che basterebbe per preparare 15 cioccolate;
  • sei convinto che portare il pigiama nel letto o la tazza in cucina siano gesti che comportino rischi tremendi per la tua salute per cui ti guardi bene dal farlo;
  • lavarsi i denti è un'operazione lunghissima ed elaborata che richiede non meno di 15 minuti, escluse le boccacce allo specchio;
  • appena non ti guarda nessuno ti metti a giocare invece di prepararti;
  • il tuo grembiulino e la tua felpa hanno la strana capacità di muoversi autonomamente in giro per casa e trovarsi sempre ovunque tranne dove dovrebbero essere;
  • allacciasi le scarpe...non scherziamo! Forse con una laurea in ingegneria;
  • ti ricordi sul pianerottolo che non hai la penna, che bisognava firmare il diario, che il rosso non ha la punta e sei senza temperino;
  • cerchi di uscire con un pelusche di 2 metri per 3, che sennò poi alla scuola materna piangi;
  • sulla porta, ormai con su il giubbotto, ti viene in mente che ti scappa la cacca;
  • è un problema esclusivamente dei tuoi genitori arrivare a scuola in orario, come se in classe dovessero entrarci loro;
  • non sopporti la vicinanza con nessuno dei tuoi fratelli e ti dà fastidio in qualunque modo ti guardino, ti parlino, ti stiano vicino, respirino ecc;
  • di inverno i guanti è impossibile trovarli a coppie;
  • vuoi andare a prendere una molletta, un libro, o qualcos'altro di indispensabile per l'equilibrio dell'universo quando ormai siete fuori e la porta è chiusa;
  • appena sei in auto inizi a piagnucolare che è tardi e che arriverai a scuola in ritardo;
    Sei un genitore se
  • pensi che in vietnam non poteva essere così male
  • i tuoi vicini sono convinti che al mattino torturi i bambini
  • pensi che sia semplicemente un miracolo avercela fatta ancora una volta ad uscire di casa.

°*°*°*°*°*°*°*°*°*°
    In bagno
  • pensi che il dentrificio vada accuratamente spalmato sul piano del lavandino e se fai in tempo anche su piastrelle e specchio;
  • sei convinto che sia necessario lasciare tracce evidenti del tuo passaggio con pittoreschi getti di acqua sul pavimento;
  • sei convinto che lo specchio sia stato inventato solo per consentirti l'esercizio assiduo nella nobile arte dello spruzzo e per ammirare le tue fantastiche creazioni;
  • per lavarti le mani ti serve una quantità d'acqua pari alla portata d'acqua ( per minuto) delle cascate del niagara.
  • "lavati bene le mani" significa consumare almeno metà della confezione del sapone liquido;
  • per i maschietti: se per controllare il getto della pipì usi solo il movimento del corpo, cioè spostamento avanti, indietro, destra e sinistra per centrare il water;
    per le bambine: se i pettini e le mollette servono alle tue bambole e se la mamma li cerca e non li trova dai la colpa a loro.
  • pensi che la mamma in bagno si sente sola e ha bisogno di compagnia.
  • quando fai la doccia esci dal box lasciandolo aperto con l'acqua che scorre perchè è fredda, aspettando che divenga calda.
  • dopo aver fatto la doccia esci e giri per casa grondante sostenendo che in bagno non ci sono asciugamani.
  • fare la cacca è una questione di famiglia, devono saperlo tutti, non si può star soli ed è un ottimo momento per inventare filastrocche canzoncine e racconti interminabili.
  • pensi che il posto giusto dell'asciugamano sia per terra.
  • l'acqua del bagnetto è sempre troppo calda o troppo fredda o troppo poca e bisogna che lo sappia tutto il palazzo.
  • durante il bagnetto pensi di essere Jacques Cousteau.
°*°*°*°*°*°*°*°*°*°
A tavola
  • Ti siedi e guardando un pò schifato cosa c'è sul tavolo chiedi:" c'è qualcos'altro??"
  • Inizi a sfrucugliare nella pasta o nel risotto chiedendo per ogni microscopico elemento:"questo cos'è?"
  • dissezioni il piatto cercando di separare il commestibile dal non commestibile, secondo il tuo gusto personale.
  • spandi tutto il cibo il più largo possibile in modo da far sembrare che hai "quasi finito"
  • spandi tutto il cibo il più largo possibile in modo da farne uscire una buona quantità sul tavolo e non doverlo mangiare;
  • versi l'acqua nel bicchere fino all'orlo e se ci riesci anche oltre per capire se ce le fai a non farla uscire anche se ha superato il bordo;
  • risucchi il liquido direttamente dal bicchiere poggiato sul tavolo perchè non lo puoi più prendere in mano;
  • gesticoli con la forchetta piena di cibo in modo che il cibo finisca il più lontano possibile da te;
  • mangi in piedi;
  • cadi dalla sedia;
  • fai rovesciare il bicchiere pieno d'acqua, girandoti di scatto per picchiare tua sorella/tuo fratello;
  • ti alzi di continuo per fare cose che non si sa a cosa servano;
  • sternutisci nel tuo piatto o in quello del genitore che ti sta accanto;
  • guardi il piatto con occhi vuoti sperando che il cibo evapori;
  • tieni il boccone in bocca per mezz'ora senza masticare, sperando che la saliva faccia tutto da sola;
  • ti scaccoli;
  • chiedi: "posso fare basta"? a un boccone dall'inizio.
  • ti pulisci le mani e la bocca sulla tovaglia;
  • provi la consistenza di ogni cibo con le mani;
  • inizi a parlare di cose disgustose appena seduto;
  • mangi in modo che quello che avanzi risulti il più disgustoso possibile e non possa essere nè conservato nè consumato da altri;
  • fai "ahhhhh" dopo aver bevuto
  • ti fai andare per traverso l'acqua e per non morire soffocato inizi a tossire sputando acqua ovunque in modo che ti esca anche dal naso;
  • guardi nel piatto degli altri e affermi che di sicuro quella cosa lì è più buona della tua!
    Sei un genitore se...
    ce la fai a nutrirli ogni giorno.
    °*°*°*°*°*°*°
quando è ora di andare a letto
  • non è mai ora di andare a dormire.
  • alla domanda :"ti sei lavato i denti?" guardi stupito chiedendoti ( tutte le sere) che novità è mai questa.
  • esci dal bagno affermando:" mamma mi sono lavata tutto quello che potevo lavarmi!! adesso mi lavo i piedi" e l'obiezione che sia ora di andare a dormire e non serva lavarsi i piedi in quel momento non ti ostacola minimamente.
  • il tuo pigiama ha la strana abitudine di volatilizzarsi e non essere mai dove ci si aspetta che sia.
  • entri nel letto come un elefante così sei sicuro di disfarlo tutto.
  • appena nel letto ti accorgi di avere mal di pancia, male a un piede, male all'orecchio, dolore al braccio, fastidio ad un'unghia e racconti di essere stato male a scuola.
  • ormai nel letto ti ricordi che a) non hai la matita e il temperino nell'astuccio; b) non hai colorato la scheda di italiano; c) non hai ripassato geografia e domani c'è la verifica; d) devi portare per l'ora di scienze un frutto tropicale fuori stagione;
  • dopo mezz'ora di preparativi e un quarto d'ora di storia, appena spenta la luce chiami la mamma perchè hai sete.
  • dopo cinque minuti che sei rientrata nel letto chiami il papà perchè non trovi la bambola.
  • dopo un quarto d'ora che sei nel letto chiami mamma e papà perchè stai facendo brutti sogni. (" cucciolo, non è possibile che stai facendo brutti sogni, sei a letto da dieci minuti!" " no, no mamma era un sogno bruttissimo, davvero!!!")
  • dopo aver bevuto, dopo aver cercato per tutta casa la bambola, dopo esserti svegliato per il brutto sogno, chiami perchè, a questo punto, ti scappa la pipì.
  • quando rientri nel letto ti accorgi che è tutto disfatto di nuovo e chiami la mamma per rifarlo.
  • dopo circa mezz'ora ti alzi per andare a comunicare ai genitori agonizzanti sul divano che non riesci proprio a dormire. Così mamma e papà si perdono anche il finale del giallo che stavano guardando.
  • naturalmente al mattino hai sonno e non riesci a svegliarti.
            °*°*°*°*°*°*°*°





mercoledì 1 aprile 2015

BESCIAMELLA VEGAN

Ecco. L'ho fatta. Ero molto, ma molto restia. L'idea che nel momento in cui scegli di non consumare latticini o comunque di ridurne di molto il consumo non significasse cercare surrogati, ma vie diverse e alternative, mi impediva di provarci. Oltre al fatto, che con tutta sincerità la soia e i suoi derivati non è che mi facciano proprio impazzire. Ma nonostante tutto questo, l'idea continuava a frullarmi nella testa e ogni volta che dovevo infornare qualcosa mi tornava la voglia di provarci. Così ci ho provato e devo dire che il risultato non è stato neanche così male. Anzi, direi che tutto sommato si può effettivamente utilizzare.

ingredienti
30 gr di olio
40 gr di farina
20 gr di fecola di patate
1/2 lt latte di soia

procedimento:
In una pentola ho mischiato le farine e ho unito l'olio. Io ho usato l'olio evo, ma in realtà credo vada meglio un banale olio di semi che resta più neutro come gusto. Ho lasciato cuocere a fuoco basso alni minuti. Poi ho tolto dal fuoco e ho aggiunto molto piano il latte d soia. Fate attenzione che sia latte senza l'aggiunta di aromi o zucchero. Cercare di non creare grumi. Se poi si craeno, hanno inventato il pinipinner. Rimettere sul fuoco e sempre girano raggiungere il bollore e poi far cuocere per almeno 15 mnuti. Mi racomando sempre girando. 
Una volta cotta e bella addensata, aggiungere sale e noce moscata e utilizzarla come meglio credete.